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  • 11/03/2021

    Assonime pubblica l'articolo che il Presidente Innocenzo Cipolletta ha scritto per il sito InPiù.

    Molto probabilmente Gianni Agnelli avrebbe condiviso sia la fusione con Chrysler sia quella attuale con Peugeot

    La ricorrenza dei 100 anni dalla nascita di Gianni Agnelli, che cade domani 12 marzo, ci porta automaticamente a domandarci se la storia della Fiat, diventata Fca, sarebbe stata la stessa con la sua presenza. La mia risposta, del tutto ipotetica, è: sì, probabilmente saremmo arrivati alla stessa conclusione. Sotto Gianni Agnelli si firmò l'accordo con General Motors nel 2000, promosso da Paolo Fresco e questo accordo testimonia della preferenza di Agnelli per una collaborazione con gli Usa. Quindi è da ritenere che avrebbe visto con favore la mossa di Marchionne di acquisire e fondersi con Chrysler. Con altrettanto favore avrebbe consentito alla fusione successiva con Peugeot, visti i suoi legami con la Francia e vista la necessità di consolidamento nel settore dell'auto. Qualcuno può ritenere che sotto l'Avvocato la fusione con Peugeot sarebbe stata fatta con una maggioranza a favore di Fca, come i valori di partenza avrebbero giustificato. Forse è bello pensarlo, ma dobbiamo ricordarci che già l'accordo con Gm prevedeva una cessione di Fiat agli americani, cosa che Marchionne sfruttò benissimo per incassare una buona somma, sicché è da ritenere che il controllo del gruppo non fosse più tra le priorità dell'Avvocato. E questo ci porta a quello che oggi è quanto resta della Fiat.


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