Assonime pubblica l'articolo che il Presidente Innocenzo Cipolletta ha scritto per il sito InPiù.
Imprenditori e sindacati s’impegnino a rilanciare la crescita con politiche contrattuali innovative senza gravare sulla finanza pubblica
La parti sociali non possono astrarsi dalla situazione generale del paese e procedere separatamente a cercare di far prevalere le loro rispettive posizioni. Oggi abbiamo bisogno di un vero accordo tra imprese e lavoratori su come rilanciare il Paese verso orizzonti di ripresa e di sostenibilità, senza aggravare ulteriormente le già disastrate finanze pubbliche. In questo senso, la proposta del Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, di approfittare della contrattazione salariale per darsi nuovi obiettivi va accolta senza il retropensiero che rappresenti solo un escamotage per rinviare aumenti salariali.
È un fatto che l’Italia abbia pochi occupati, bassi salari e bassa produttività, almeno in molti settori. Questo circuito va spezzato senza illudersi che tutto si giochi riducendo il cuneo fiscale. In realtà il cuneo fiscale, per i salari bassi, è essenzialmente un cuneo contributivo, perché il peso del fisco è minimo, mentre quello della previdenza resta necessariamente elevato. Ma i contributi previdenziali altro non sono che salario differito, perché rappresentano le future pensioni dei lavoratori e, quindi, difficilmente possono essere ridotti, a meno di non tornare alla fiscalizzazione degli oneri sociali in voga nel secolo passato. Resta la possibilità di individuare forme di collaborazione tra le parti sociali per una migliore organizzazione del lavoro che lasci spazi alla formazione e agli investimenti volti a far crescere l’apparato produttivo e, con esso, l’occupazione. Se poi le parti sociali sostenessero anche progetti di riforma del Paese per renderlo più giusto e più efficiente, darebbero ai governi italiani che si succederanno quella stabilità di obiettivi di cui l’Italia necessita e che mancano da troppo tempo.