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  • 15/07/2020

    Assonime pubblica l'articolo che il Presidente Innocenzo Cipolletta ha scritto per il sito InPiù.

    Anche se non è vero che i pensionati siano più degli occupati

    Nei giorni scorsi è apparsa la notizia secondo cui già da ora il numero dei pensionati avrebbe superato quello degli occupati. Non era vero. Si tratta del numero di pensioni, ma poiché molti pensionati hanno più di una pensione, in realtà il numero dei pensionati resta al di sotto del numero degli occupati: 16 milioni di pensionati contro 23 milioni di occupati (tutti compresi, dipendenti, autonomi e precari). Tutto bene dunque? Non tanto. La spesa per pensioni rispetto al Pil è in Italia fra le più elevate rispetto agli altri paesi ed è quella che continuamente cresce. Certo, accanto alla spesa per pensioni ci sono anche spese per assistenza, come le integrazioni al minimo ed altri istituti.

     

    Ma resta il fatto che l'Italia ha tuttora un costo per pensioni elevato che è il residuo del passato, quando si poteva andare in pensione anche in età giovanile. Per questo è stato un errore colossale aver fatto quota 100, consentendo a persone con 62 anni di età di andare in pensione anticipata, avendo 38 anni di contributi. Poiché quota 100 scade l'anno prossimo, è bene che non venga rinnovata e non si ricominci a parlare di "gradino", ossia della necessità di graduare nuovamente l'andata in pensione. Se proprio si vuole anticipare l'andata in pensione, occorrerà che l'importo della pensione anticipata sia ridotto come da calcoli attuariali. 

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