Assonime pubblica l'articolo che il Direttore Generale Stefano Micossi ha scritto per il sito InPiù.
Futuro della Ue e riforma dei Trattati
In poche settimane la Germania ha fatto due salti giganteschi nelle sue politiche, abbandonando la stretta integrazione commerciale con la Russia (e chiudendo il progetto North Stream 2) e annunciando 100 miliardi di spese per rafforzare il suo (invero molto indebolito) apparato militare. Dopo, però, il governo, e un po' anche il paese, sembrano entrati in uno stato di perplesso silenzio sui grandi temi europei. Da un lato, non hanno finora risposto agli interventi di Draghi e di Macron a Strasburgo, all'inizio del mese, con i quali si chiedeva una riforma dei Trattati; dall'altro, non sembrano per ora reagire in maniera ufficiale alle molte sollecitazioni e considerare radicali riforme del Patto di Stabilità. Anche alla Bce almeno uno dei due membri tedeschi, Isabel Schnabel, è più colomba che falco, l'altro (il nuovo presidente della Bundesbank Joachim Nagel) per ora ha detto abbastanza poco in pubblico. Starei comunque attento a non sottovalutare il Cancelliere Sholz, che è politico esperto e solido, quando verrà il tempo la sua voce di certo non mancherà.
Il silenzio attuale, intanto, porta con sé due pericoli. Il primo è che l'iniziativa di Draghi e Macron per l'avanzamento dell'Europa politica incespichi malamente prima ancora di incominciare. Vedremo che cosa il Consiglio europeo deciderà in merito entro il mese prossimo. La seconda conseguenza, potenzialmente pericolosa per l'Italia, è una posizione di benign neglect riguardo alla difficile situazione dei conti pubblici italiani, con lo spread già risalito a 200 punti base. Come a dire: fate un po' voi, ma non telefonate se poi avrete problemi.