NOTE E STUDI E APPROFONDIMENTI

A cura di:

  • 12/02/2024


    Lo scorso 10 febbraio è stato raggiunto un accordo politico provvisorio tra il Consiglio dell'UE e il Parlamento europeo sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita (PSC). Il dibattito sulla riforma del PSC era in corso già prima della crisi pandemica, poiché, nonostante le passate revisioni del quadro della governance economica della UE, le regole e la loro applicazione hanno manifestato nel tempo crescenti criticità   e, in molti casi, è mancato l'enforcement minando la credibilità del PSC. Il sistema era caratterizzato da regole molto complesse uguali per tutti gli stati membri, basato su variabili non osservabili (come l'"output gap" sulla cui base si calcola il saldo strutturale) e vincoli quantitativi difficilmente rispettabili (come la riduzione del rapporto debito pubblico/PIL a un ritmo di un 1/20 l'anno), con incentivi limitati per le riforme e investimenti e una tendenza a generare aggiustamenti pro-ciclici. L'esigenza di riforma del Patto si è fatta più stringente quando, per fronteggiare la crisi generata dalla pandemia nel 2020, le regole sono state temporaneamente sospese per una durata successivamente prolungata alla fine del 2023 a causa della crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina. Il ritorno alle vecchie regole sarebbe oggi problematico a causa di mutamenti significativi che sono seguiti alla crisi: principalmente l'aumento generalizzato in molti paesi del debito pubblico e dei tassi di interesse e la necessità di sostenere investimenti significativi in molti settori strategici.

    La riforma ha dunque l'obiettivo di superare questi limiti e assicurare maggiore compatibilità fra i percorsi nazionali di riduzione del debito e di risanamento finanziario e la necessità di garantire adeguati finanziamenti pubblici a sostegno delle transizioni energetica e digitale. Nel complesso, l'accordo raggiunto sulla riforma del PSC non si discosta significativamente dalla proposta che la Commissione europea aveva presentato ad aprile 2023 ma, su richiesta di alcuni paesi, in particolare della Germania, introduce nel nuovo sistema dei vincoli quantitativi annuali (salvaguardie) per la riduzione del debito e il disavanzo pubblico. 

    In questo Note e Studi si ripercorrono gli aspetti principali della riforma del PSC, in particolare le novità introdotte nei regolamenti che definiscono la parte preventiva e correttiva (paragrafo 2) e si offrono alcuni spunti di riflessione (paragrafo 3). Al momento della stesura non sono ancora disponibili i testi legislativi definitivi; pertanto, si fa riferimento a quelli dell’accordo del Consiglio UE raggiunto lo scorso 20 dicembre.

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