Nei primi anni di attività Assonime ha rivolto particolare attenzione ai problemi monetari e finanziari e a tutto ciò che riguardava il bilancio statale. Erano questi temi di rilevanza strategica per un Paese che aveva attraversato ed usciva dalla Grande Guerra con tutte le conseguenze legate soprattutto al risarcimento dei debiti di guerra. Si deve, per esempio, in massima parte all’azione svolta dall’Assonime l’origine dell’Opera nazionale per i combattenti e la Fondazione industriale pro orfani di guerra, a testimonianza del forte coinvolgimento di Assonime nei fatti economici ma anche sociali di quel periodo.
Subito dopo la guerra, Assonime costituì un ufficio studi allo scopo di raccogliere elementi per valutare la situazione economica che si era determinata nel paese nel corso della guerra e per formulare proposte per il passaggio alla situazione di pace. Assonime, per seguire da vicino i lavori che porteranno alla firma dei Trattati di Pace, costituì una Commissione speciale dell’industria italiana e istituì a Parigi un ufficio in stretta collaborazione con gli Uffici di Roma e Milano. I risultati dei lavori furono presentati alla delegazione italiana presso la conferenza di pace di Parigi.
Assonime fu particolarmente presente, inoltre, nell’affrontare la questione delle “riparazioni germaniche” per danni di guerra a favore dei singoli Stati nell’ambito del piano Dawes. Alberto Pirelli collaborò direttamente a questo piano e mutò radicalmente i termini del problema delle riparazioni impostandolo su basi più pragmatiche. All’effettiva conclusione degli accordi di Washington e di Londra collaborò lo stesso Alberto Pirelli che fece parte della delegazione nazionale.
Assonime partecipò anche alle Conferenze internazionali della Società delle Nazioni contribuendo ad affrontare in tale ambito lo spinoso problema della sistemazione dell’Austria. La questione fu studiata da Assonime e le osservazioni e i dati furono sottoposti all’attenzione della Società delle Nazioni che aprì un’inchiesta e i cui risultati confermarono pienamente le considerazioni di Assonime inducendo il Governo Italiano a decidere la soppressione del controllo sulle finanze austriache e di non imporre alcun provvedimento eccezionale di carattere economico.
Sempre nell’ambito dell’attività di studio e monitoring della situazione economica post bellica, Assonime curò la diffusione all’estero di notizie ben controllate riguardanti l’economia e la finanza italiana. Iniziò la pubblicazione tra le altre del Business and financial report ai quali seguirono altri bollettini di contenuto analogo in lingua francese (“L’Italie au travail”) e in lingua spagnola (“Italia Industrial”).
In materia di trasporti e comunicazioni, Assonime, espressamente invitata a fornire un contributo, condusse una larga inchiesta tra le associate che nel 1913 fu presentata al Consiglio generale del Traffico. Lo stesso Consiglio sottopose all’Assonime un progetto di riforma del settore per ottenerne una valutazione. I risultati furono pubblicati nel 1920 e trovarono accoglimento nel testo delle “Condizioni e tariffe per i trasporti delle cose sulle Ferrovie dello Stato” approvato con regio decreto del 1921.
Nel 1927 Assonime curò la redazione delle “Osservazioni e proposte sul progetto di nuovo codice di commercio di disciplina delle società per azioni” presentato al Ministro Guardasigilli di allora. Tale documento rappresentava l’inizio di un travagliata fase di studio ed elaborazione legislativa che solo molti anni dopo si concluse con l’elaborazione del nuovo codice civile. Alla stesura del nuovo codice collaborò in modo particolare l’Assonime che mise a disposizione della Commissione ministeriale per la riforma il prezioso materiale raccolto in decenni di lavoro.
Anche in materia doganale, Assonime istituì un Comitato nazionale per le tariffe e i trattati di commercio. Il Comitato completò i lavori nel 1918 e influenzò la definizione del nuovo ordinamento tariffario approvato con regio decreto del 1921. Fin dai primi anni della sua esistenza, Assonime dedicò particolare attenzione al problema della pressione fiscale sulle società per azioni, questione in stretta connessione con i problemi del commercio con l’estero e quindi meritevole di studio per una loro esatta e completa visione. In quegli anni le proteste contro i gravami fiscali non erano in alcun modo sorrette da elementi concreti né da studi comparatistici sulla situazione di altri paesi. E’ per questo che nel 1916 Assonime cura e pubblica i risultati di una prima inchiesta in materia di “Pressione tributaria sulle società per azioni in Italia” relativa al periodo 1909 – 1913. Nel 1925 fu portata avanti una seconda indagine che fu presentata alla delegazione italiana della Conferenza di Washington sui debiti interalleati. La più importante indagine a riguardo fu però quella del 1939 i cui risultati furono illustrati in un Quaderno di Assonime. Dall’indagine emerse un notevole aumento del carico tributario, non soltanto in cifra assoluta ma anche in rapporto agli ammontari complessivi dei capitali delle società censite e dei dividendi da esse distribuiti.
La seconda guerra mondiale con la sua eterogenea massa di problemi e di impellenti esigenze sconvolgeva d’un tratto la tranquilla evoluzione degli istituti giuridici tributari ed economici del nostro paese che si era delineata negli anni immediatamente precedenti. Tra questi, per esempio, i provvedimenti adottati per adeguare lo svolgimento dell’attività produttiva alle esigenze belliche. Assonime svolse un’opera a dir poco imponente di consulenza agli uffici pubblici, anche di nuova costituzione, per lo studio degli aspetti giuridici delle varie discipline che si stavano introducendo.
Un secondo ordine di questioni a cui Assonime dedicò particolare attenzione riguarda le conseguenze dirette e indirette dello stato di guerra nei rapporti tra imprese industriali e pubbliche Amministrazioni.
Su richiesta del Ministero delle finanze di allora, Assonime contribuì attivamente ai lavori preparatori della prima Legge sul risarcimento dei danni di guerra del 26 ottobre 1940 n. 1543 per una esatta impostazione giuridica dei presupposti del provvedimento, degli istituti da esso creati e dalle procedure previste per la loro attuazione. Intensa fu, infine, l’attività svolta dall’Associazione per collaborare con il Governo al riassetto postbellico della proprietà industriale in Italia e a quella del diritto di autore soprattutto per gli aspetti che più direttamente toccavano i settori industriali.