CIRCOLARI

A cura di:

  • 28/10/2024

    ​​​​​​​​​​​​Le tecnologie digitali stanno profondamente incidendo sulla società e l'economia al punto da diventare fondamentali, se non indispensabili, per imprese e cittadini. Alla rapida crescita della domanda di servizi digitali (sia nel settore pubblico che in quello privato) corrisponde una rinnovata richiesta di strumenti di identità digitale per l'identificazione on line e la condivisione di informazioni e attributi verificati, in modo sicuro e nel rispetto della protezione dei dati personali.

    Per rispondere a queste esigenze e sulla spinta dei nuovi obiettivi volti a consolidare il mercato unico digitale, l'Europa ha istituito, con il regolamento (UE) n. 2024/1183, il nuovo quadro di regole per un'identità digitale, fondato sull'introduzione del portafoglio europeo di identità digitale, cd. “EUDI wallet".  Si tratta di uno strumento – ora legge nei 27 Stati membri - che consentirà a cittadini e imprese l'esercizio dei diritti nel contesto digitale e la partecipazione all'economia dei dati, fornendo un'identità digitale unica, arricchita da un “portafoglio" di attributi digitali certificati, interoperabile e abilitante a livello europeo, in grado di assicurare un alto livello di sicurezza e tutela della privacy nell'accesso ai servizi pubblici e privati, anche a livello transfrontaliero. In particolare, saranno quattro le principali funzionalità previste dal wallet europeo: accedere ai servizi on line; avere documenti digitali facilmente a disposizione, condividerli e firmarli in sicurezza con la firma digitale.

    Il regolamento disciplina i casi in cui è previsto l'obbligo di accettare l'EUDI wallet sia con riferimento alla prestazione di servizi pubblici che di servizi privati. Riguardo ai servizi pubblici viene stabilito che, quando gli Stati membri richiedono l'identificazione e l'autenticazione elettroniche per accedere ai servizi on line prestati da un organismo del settore pubblico, essi sono tenuti ad accettare anche gli EUDI wallets.

    Riguardo ai servizi privati, il regolamento pone un obbligo in capo alle relying parties private che forniscono servizi sul mercato, di accettare l'EUDI wallet in determinati casi. Questa previsione ha un'importanza decisiva nella prospettiva di rendere i wallets ampiamente disponibili e utilizzabili in considerazione del fatto che fino ad oggi non si è riuscito ad ottenere in modo volontario una diffusa accettazione degli strumenti di identificazione digitale da parte del mercato.

    Dal punto di vista delle imprese, l'EUDI wallet, oltre ad abilitare il riconoscimento dell'impresa come “centro di imputazione digitale" su base transnazionale, le permetterà di sfruttare il nuovo wallet nei processi di identificazione degli utenti nella prestazione dei propri servizi.

    In questo senso, il portafoglio europeo di identità digitale, sulle cui caratteristiche e funzionalità si concentra la circolare, è uno strumento di notevole semplificazione e dalle enormi potenzialità tanto nelle interazioni con la pubblica amministrazione, ad esempio, per accedere ai servizi on line, quanto nei rapporti di mercato.

    Per conformarsi al quadro europeo, l'Italia ha scelto (in largo anticipo rispetto all'attuazione dell'EUDI wallet) di istituire il nuovo sistema di portafoglio digitale italiano “IT wallet". La sperimentazione dell'IT wallet è già partita e si concluderà con la sua adozione definitiva nel corso del 2025.​


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